giovedì 30 gennaio 2025

Le streghe di Triora

Rispolverando vecchie ricerche, riporto questa, svolta nell'estate del 2005 e pubblicata nella prima versione del portale Il Tempio della Ninfa, nel luglio 2005. È stata la mia prima ricerca, la prima che abbia mai scritto e pubblicato, e per scriverla avevo visitato Triora per due giorni con una cara amica. Pochi mesi dopo la mia vita sarebbe cambiata. Da allora aspetto di tornarci.

Il processo alle streghe di Triora

Triora, il Paese delle Streghe, è un piccolo borgo dell’entroterra ligure, aggrappato al ripido versante della montagna e immerso in una rigogliosa vegetazione che cresce libera lungo i pendii e ai margini delle strette e tortuose stradine.
La quiete e il canto dei grilli accompagnano lungo i sentieri che conducono alla parte vecchia del paese, dove, tra le rovine di antiche case medievali, sembra ancora di udire frammenti di parole e voci femminili trasportate dal vento, eco lontane che risvegliano il ricordo di vite vissute fra quelle stesse mura nel lontano anno 1587.

lunedì 20 gennaio 2025

Il processo alle streghe di Levone. Dettagli e riflessioni

Era il mese di agosto del 1474 quando nel paesino canavese di Levone ebbe inizio un processo per stregoneria nel quale vennero coinvolte quattro donne levonesi. I loro nomi erano Antonia de Alberto, Francesca Viglone, Bonaveria Viglone e Margarota Braya. Le quattro donne vennero arrestate e rinchiuse nelle prigioni del castello di Rivara, poco distante da Levone, e qui ebbe inizio il loro supplizio. Una delle donne, Margarota, riuscì inspiegabilmente a fuggire. Era la più giovane, forse era bella, forse venne aiutata, e di lei non si seppe più nulla. Bonaveria, invece, venne tenuta prigioniera per circa un anno, il suo nome compare ancora nel secondo processo, quello di Rivara, del quale mancano le documentazioni finali, per cui di lei non si conosce la sorte. Le prime due, Antonia e Francesca, sulle quali pendevano 55 capi di accusa, vennero giudicate colpevoli e condannate a morte. Il giorno 7 di novembre 1474 furono messe al rogo e bruciate sulla sponda sinistra del torrente Malone, fra Levone e Barbania.
Vennero date alle fiamme vive, coscienti, legate sul greto del torrente, fra i sassi. Le fiamme a riflettersi sulle acque agitate.

Le formule del Volo

Sono molte le formule magiche che secondo la tradizione venivano pronunciate dalle streghe poco prima di spiccare il volo a cavallo di una scopa, di un animale alleato, o semplicemente libere e solitarie nel buio della notte.
Le meno note, che tuttavia sono sopravvissute in certi paesini o fra le montagne dell’arco alpino, magari in forma dialettale, sono le preziose. Sono passate quasi inosservate – e così dovrebbe restare – e sono state risparmiate da sedicenti streghe o congreghe moderne che prendono, snaturano, si intestano e privano di significato ciò che, forse, non andrebbe nemmeno pronunciato.

Le stelle munighelle

In una filastrocca per bambini del canavese, che termina con una rima sulla strega di Levone Margarota, che era riuscita a fuggire dalle prigioni del castello di Rivara, si nominano le stelle munighelle, una sorta di fuochi fatui la cui descrizione richiama tuttavia quelle apparizioni di lucine o fuocherelli volanti, anche chiamati in Piemonte cules o lusuri, che spesso si muovevano in processione lungo le campagne, nei boschi o sui versanti delle montagne, e che molte volte erano associati alle streghe e alle loro ridde notturne.

sabato 4 gennaio 2025

La Stria del Mulinet

Alcune settimane fa sono stata a Cravagliana, in località Selva, in Valsesia, per camminare sui luoghi in cui è stata raccolta la leggenda della stria del Mulinet, la “strega di Molinetto”. Avevo trovato la leggenda in rete e l’avevo riportata nel mio diario, accompagnandola a qualche annotazione, insieme al racconto del viaggio. Sia il resoconto che la leggenda, così come l’avevo trovata, sono qui. Tuttavia, proprio stasera, mi sono accorta di avere un documento di cui non avevo alcuna memoria: un libricino scannerizzato, compilato e pubblicato proprio nel 1982, anno in cui alcune leggende orali della Val Mastallone, compresa quella della stria del Mulinet, erano state trascritte.
Il libricino contiene infatti niente meno che la trascrizione originale della leggenda.
Riporto quindi con gioia questa versione così preziosa, in attesa di trascriverne una seconda, altrettanto preziosa.