Un libro potente, scritto da una donna che sa intessere il potere nelle parole. Parole di oscurità, di perdita, di tramutazione, di rinascita e visione aperta e pura. Un libro che a volte resta in silenzio fino a quando il suo momento arriva, e comincia a chiamarti. Perché ha qualcosa da dirti. Qualcosa che è il momento che tu ascolti. Qualcosa di potente.
Le mie letture
La mano che cura
“Ana Gregoria le prese la mano sinistra e la esaminò con attenzione, la rigirò da tutte le parti, se la portò all’orecchio, la annusò, la soppesò e alla fine le ordinò di infilare la punta delle dita nella terra, vicino al cespuglio di ruta.
Soledad lo fece senza domandarsi troppo perché. Sapeva che la situazione era strana, che le maestre non insegnavano in quel modo, ma più che sapere pensò che andava bene, che c’era qualcosa in Ana Gregoria che lei voleva imparare. Infilò la punta delle dita nella terra e avvertì una piccola vibrazione, come se la terra reagisse al contatto con lei, e vide le foglioline allungate dalla ruta che si muovevano un po’ verso l’alto, agitandosi.