mercoledì 5 novembre 2025

Eretiche, Apostate, Streghe

In diversi processi per stregoneria le donne accusate e condannate venivano definite dapprima eretiche, quindi eretiche e apostate, e infine streghe. La formula completa registrata in alcuni atti processuali divenne “eretica, apostata e strega”, con alcune varianti tipiche piemontesi, nelle quali la formula diventava “eretica, apostata e masca”, in quanto masca era il termine con il quale venivano definite le streghe in Piemonte.
Questo accadde nel processo alle streghe di Levone, dove Antonia de Alberto e Francesca Viglone vennero condannate in quanto “eretiche, apostate e streghe” (1) e in quello di Rifreddo e Gambasca, dove le accusate sono definite “heretice, masche et apostate”. (2)

martedì 4 novembre 2025

Parola magica: Limine

Certe parole sono saggezza racchiusa in poche lettere. Sono chiavi che, conosciute e pronunciate aprono porte che danno sull’invisibile. Una di queste parole, particolarmente legata al momento in cui il velo che separa i mondi si fa più sottile, è limine.

Limine o limen, dal latino limen –mĭnis, ovvero “soglia”.
Il limen è etimologicamente la soglia, e ne deriva la parola limine, il “varco per cui si entra in un luogo o in un ambiente”.
Il limen è quindi il passaggio, o meglio, la linea di passaggio sulla quale si passa per entrare – piuttosto che per uscire – in un luogo altro.

sabato 1 novembre 2025

Le tre sorelle streghe di Forno di Rivara e primo accenno al processo alle streghe di Rivara

Uno dei processi per stregoneria più noti in Piemonte, soprattutto perché pervenutoci intatto, è quello del paesino canavesano di Levone. Ebbe inizio il giorno 11 di agosto del 1474 e la sua tragica fine si consumò il 7 di novembre 1474 con la morte di Antonia de Alberto e Francesca Viglone, entrambe messe al rogo sulla sponda del torrente Malone.
Poco si conosce tuttavia di un episodio simile, che avvenne due anni prima, così come del successivo processo di Rivara, istruito nello stesso castello nel quale erano state interrogate, torturate e condannate Antonia e Francesca.
Ne riferisce Pietro Vayra nel suo studio pubblicato nel 1874, dove riporta che il 29 settembre del 1472, a Forno di Rivara – oggi Forno Canavese – vennero accusate di stregoneria tre sorelle, figlie di un certo Pietro Bonero. Di loro non è rimasto neanche il nome, a parte una delle tre, che pare si chiamasse Benvegnuta e che fu moglie di Turino Merlo. Tutte e tre le sorelle vennero condannate a morte e messe al rogo. Di loro è a stento sopravvissuta memoria.