sabato 16 novembre 2024

Le streghe topini

Un tale dell’Alpe di Sant’Antonio si era fidanzato con una ragazza che abitava con la mamma, in Piritano. La sera, andava spesso a trovarla. Tuttavia alcuni suoi amici lo sconsigliavano di frequentare quella casa: “Stai attento che quella ragazza è una strega!”, gli dicevano. “Ma che dite! Non ci credo! Io le voglio bene!”. “Se non ci credi – insistevano gli altri – perché non provi ad andarci di venerdì?”.
In effetti, il venerdì sera egli non andava mai dalla fidanzata, perché questa, quando per un motivo, quando per l’altro, diceva di non poterlo ricevere. Insospettito, un venerdì sera il ragazzo decise di fare la prova: “Voglio proprio vedere se è vero quello che dicono!” Così, appena ebbe finito di cenare, partì per Piritano.

venerdì 15 novembre 2024

La strega asino

Un contadino di Sillicagnana si accorse che sua moglie usciva di casa mentre lui dormiva. Una notte decise di spiarla mentre lei si trovava in cucina. Vide che si era spogliata e si cospargeva il corpo con una sostanza oleosa. Poi all’improvviso si trasformò in asino e uscì di casa. Il marito capì subito che aveva a che fare con le Streghe e corse dietro l’animale finché non lo acciuffò con una corda. Poi lo ricondusse verso casa e lo costrinse a portare enormi sacchi di letame nei campi per tutta la notte. Al mattino la donna aveva tutte le ossa indolenzite, e soprattutto, non abbandonò più il letto di notte.

lunedì 4 novembre 2024

Il caprone dalle corna lucenti

In diverse zone d’Italia, in particolare sulle Alpi e sull’Appennino tosco-emiliano, si racconta dell’inquietante apparizione notturna di una capra dall’ispido pelo nero, che seguiva chi tornava a casa tardi la sera, senza tuttavia mostrarsi, o gli si parava davanti, spaventandolo a morte.
A San Romano, in Garfagnana, veniva chiamata Camiscin ed era descritta come un capretto nero “che quando incontra una persona batte lo zoccoletto per terra e fa schizzare scintille. Si dice che faccia così perché vuole essere seguito nel bosco dove poi scompare quando passa di fronte a una croce o a una maestaina.

giovedì 17 ottobre 2024

La Bufonetta, o la strega calabrone

Una delle tradizioni più radicate della stregoneria è quella secondo cui le streghe, dopo aver addormentato il corpo – probabilmente con l’uso di unguenti a base di sostanze psicotrope – volassero via in spirito. Si credeva che lo spirito di una strega uscisse dalla bocca aperta, e talvolta lo facesse con certe sembianze, come quella del calabrone, della mosca, o quella del topolino. In particolare il bufone – il calabrone – era l’insetto che più si prestava a rappresentare l’anima delle streghe che, uscita dal corpo, si recava al sabba.

martedì 15 ottobre 2024

La strega che cavalca la capra

La tradizione vuole che le streghe cavalcassero diversi tipi di animali nei loro voli notturni, nei quali si identificavano a tal punto da riuscire, secondo certi racconti e testimonianze, a prenderne le sembianze. Uno degli animali più vicini alle streghe è senza dubbio la capra. Non tanto il caprone nero che incarnava lo spirito selvaggio della natura – che poi divenne il diavolo cristiano – e che guidava i sabba notturni, ma la capra come alleata, compagna e spirito animale che certe streghe si credeva avessero. Come narra, fra le tante, anche questa leggenda toscana.

domenica 6 ottobre 2024

La Strega della Parola

La strega della parola tiene fra le dita una lunga e vaporosa penna d’oca, intinge il pennino, e scrive. Oppure fa scorrere la punta della sua penna a sfera su un foglio di carta bianco, e scrive. Oppure ancora non scrive affatto, ma pronuncia, canta, bisbiglia. Sogna, ascolta, e comunica con intenzione e presenza la parola di potere.
La strega della parola fila, come da una matassa invisibile, parole vive e vibranti. Attinge dentro di sé, e attraverso la comunicazione ispirata, crea magia. Magia scritta, magia pronunciata, magia cantata.