mercoledì 6 agosto 2025

Le mie letture. La mano che cura

Un libro potente, scritto da una donna che sa intessere il potere nelle parole. Parole di oscurità, di perdita, di tramutazione, di rinascita e visione aperta e pura. Un libro che a volte resta in silenzio fino a quando il suo momento arriva, e comincia a chiamarti. Perché ha qualcosa da dirti. Qualcosa che è il momento che tu ascolti. Qualcosa di potente.

Le mie letture
La mano che cura


“Ana Gregoria le prese la mano sinistra e la esaminò con attenzione, la rigirò da tutte le parti, se la portò all’orecchio, la annusò, la soppesò e alla fine le ordinò di infilare la punta delle dita nella terra, vicino al cespuglio di ruta.
Soledad lo fece senza domandarsi troppo perché. Sapeva che la situazione era strana, che le maestre non insegnavano in quel modo, ma più che sapere pensò che andava bene, che c’era qualcosa in Ana Gregoria che lei voleva imparare. Infilò la punta delle dita nella terra e avvertì una piccola vibrazione, come se la terra reagisse al contatto con lei, e vide le foglioline allungate dalla ruta che si muovevano un po’ verso l’alto, agitandosi.

lunedì 14 luglio 2025

La dragunera, strega marina dei venti

Nella tradizione siciliana viene chiamata ddraunàra, ddragunàra, addraunara e ddragunèra a seconda delle zone, oppure cura draunera – coda di dragona – ovvero dragunara o dragunera, dal sostantivo dràu, drago, la forza naturale che manifesta “tutta la potenza sprigionata dal vento”, in particolare quello proveniente dal mare, in quanto “il forte maltempo con le sue nuvole nere dall’appendice a forma di coda ricorderebbe la propaggine estrema del corpo di un drago, pronto ad abbattersi come una bestia feroce su case e raccolti”. (1)
La dragunera è dunque il vento sferzante che proviene dal mare, la violenta burrasca che si abbatte sugli scogli e scatena le acque, rendendole cupe, agitate e pericolose. Ma è altresì uno spirito femminile del mondo sottile, una donna-strega dei venti e della tempesta, imprevedibile e selvaggia, che poteva essere domata solo attraverso il rito del taglio del vento.

mercoledì 28 maggio 2025

In Nomine Strigis. Il progetto

A quasi un anno dalla creazione di Radici di Strega, nasce ufficialmente il progetto In Nomine Strigis.

In Nomine Strigis è un progetto di ricerca che nasce per raccogliere, attraverso lo studio della tradizione popolare, delle testimonianze e dei processi per stregoneria, alcuni tratti distintivi della figura della strega, in particolare quelli che la delineano come donna di conoscenza, legata al culto della natura e delle sue entità spirituali, e le pratiche magiche che fanno parte della sua arte.
Il progetto nasce inoltre per commemorare con rispetto e delicatezza le donne che vennero accusate di essere streghe, e quindi processate, spesso torturate e bruciate sul rogo.

venerdì 21 febbraio 2025

Il processo alle streghe di Venegono Superiore. Dettagli e riflessioni

Siamo nel 1520 quando la spietata caccia alle streghe giunge in un paesino in provincia di Varese, Venegono Superiore. Ad attirarla, una confessione rilasciata da un certo Giacomo da Seregno, magister da poco condannato per eresia e stregoneria, e bruciato sul rogo a Monza.
Nella terra di Venegono Superiore e nei suoi dintorni esistono altre streghe di cui non conosco il nome, ma potrete farvelo dire dalle due donne che vi ho nominato”. (1)
Le due donne di cui parla il da Seregno sono Margherita Fornasari e sua figlia Caterina.

martedì 18 febbraio 2025

Demoni o uomini?

Uno degli elementi presenti in molti processi per stregoneria è la presenza di uomini-demoni ai quali le donne accusate promettono fedeltà, ai quali volenti o nolenti ubbidiscono, dai quali – se non ubbidiscono – ricevono minacce e percosse, e con i quali si recano al sabba e si congiungono sessualmente. Questi uomini-demoni spesso promettono loro ricchezza e benessere, eppure le donne altrettanto spesso ammettono di non aver ricevuto nulla di ciò che era stato loro promesso; inoltre la descrizione fisica che le streghe danno dei loro demoni si presterebbe molto di più a semplici uomini, piuttosto che a creature provenienti dagli inferi che per questo motivo dovrebbero mostrare caratteristiche quantomeno straordinarie.

lunedì 17 febbraio 2025

Il tempus gratiae e la promessa di perdono

All’epoca dei processi per stregoneria, era usuale da parte degli inquisitori istituire durante alcuni giorni il cosiddetto tempus gratiae, o tempo della grazia.
Veniva affisso, solitamente all’ingresso delle chiese, un avviso generale nel quale si invitava chiunque avesse sospetti di eresia o stregoneria nei confronti di altre persone, a denunciarle, o addirittura ad auto-denunciarsi se pensava di aver involontariamente preso parte a situazioni eretiche o stregoniche. Se lo avesse fatto, avrebbe avuto la certezza di essere assolto e perdonato; se non lo avesse fatto avrebbe rischiato la scomunica. Naturalmente non vi era alcuna certezza di assoluzione – se mai il contrario – e il cosiddetto tempo della grazia, se a parole aveva lo scopo di ricondurre gli eretici al pentimento e all’abiura, in realtà non era che un pretesto per ottenere informazioni sulla presenza di eretici e streghe in loco, e dare inizio alla persecuzione. Questa, il più delle volte, sfociava nelle fiamme del rogo.

venerdì 14 febbraio 2025

Elisabetta degli Oleari. Strega

Dopo aver approfondito e riflettuto molto sul processo alle streghe, o masche, di Levone, sto continuando gli studi secondo ciò che più mi suscita attrazione e ispirazione. In attesa di parlare di un altro processo nella zona milanese, mi sono soffermata in particolare su quello istituito contro sette donne a Venegono Superiore, nel varesotto. Qui ho trovato davvero tanto per il tipo di ricerca che sto facendo per me stessa. A questo particolare processo - definito nei documenti originali processus strigiarum - dopo averlo sentito nominare alcune volte in passato, sono arrivata passando prima di tutto da un romanzo molto bello che l’autrice Chiara Zangarini ha scritto sull’argomento.

giovedì 30 gennaio 2025

Le streghe di Triora

Rispolverando vecchie ricerche, riporto questa, svolta nell'estate del 2005 e pubblicata nella prima versione del portale Il Tempio della Ninfa, nel luglio 2005. È stata la mia prima ricerca, la prima che abbia mai scritto e pubblicato, e per scriverla avevo visitato Triora per due giorni con una cara amica. Pochi mesi dopo la mia vita sarebbe cambiata. Da allora aspetto di tornarci.

Il processo alle streghe di Triora

Triora, il Paese delle Streghe, è un piccolo borgo dell’entroterra ligure, aggrappato al ripido versante della montagna e immerso in una rigogliosa vegetazione che cresce libera lungo i pendii e ai margini delle strette e tortuose stradine.
La quiete e il canto dei grilli accompagnano lungo i sentieri che conducono alla parte vecchia del paese, dove, tra le rovine di antiche case medievali, sembra ancora di udire frammenti di parole e voci femminili trasportate dal vento, eco lontane che risvegliano il ricordo di vite vissute fra quelle stesse mura nel lontano anno 1587.