La strega lepre
Racconto della tradizione irlandese narrato dai coniugi Samuel Carter Hall e raccolto da William Butler Yeats
“Me ne stavo in giro a seguire tracce di una lepre, quando ti vedo un bell’esemplare che salta e piroetta al chiaro di luna, sbatte le orecchie su e giù e strizza i suoi occhioni. “Ci siamo”, mi dico, e la bestia mi era così vicina che si è voltata a guardarmi e poi ha fatto un balzo all’indietro, come per dire: “Vediamo cosa sai fare!”.
Avevo soltanto un ultimo granello di polvere, così lo metto nel fucile e le sparo! Caro mio, lo strillo che ha fatto avrebbe spaventato un reggimento, e fra me e lei si è alzata una specie di nebbia e non l’ho più vista; ma quando la nebbia si è diradata ho intravisto del sangue nel punto in cui prima c’era la lepre: ho seguito la sua traccia, e alla fine mi ha condotto – mi raccomando, acqua in bocca – proprio davanti alla porta di Katey Mac Shane; e mentre stavo sulla soglia ho sentito dei lamenti, forti lamenti e gemiti che provenivano dall’interno; allora ho aperto la porta ed eccola là, seduta tutta soddisfatta in forma di donna; e il gatto nero che le sedeva accanto ha drizzato la schiena e mi ha sputato addosso; ma io non ci ho fatto caso e ho chiesto alla vecchia come stava e cosa la faceva soffrire.
“niente”, dice lei.
“Ma che c’è sul pavimento?”, dico io.
“Oh”, dice, “stavo tagliando un ceppo”, dice, “col falcetto, e mi sono ferita a una gamba”, dice, “e quelle sono gocce del mio prezioso sangue”, dice.”
***
Tratto da William Butler Yeats, Fiabe irlandesi, Newton Compton Editori, Roma, 1994, pag. 143.
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