giovedì 22 agosto 2024

La strega cammina su terre libere

Spesso si definiscono streghe, nel passato e a ben guardare anche in certi contesti attuali, coloro che sono seguaci del diavolo, sue servitrici, schiave, o semplicemente spose e alleate. Complici.
In realtà io credo, e credo con tutta me stessa che strega sia colei che, integra in se stessa, il diavolo riesce a vincerlo. Che non consegna la propria anima nelle sue mani, o se lo ha fatto, è in grado di riprendersela e andarsene.
E di certo, non per andare a darla a dio.

Diavolo o dio, non fa alcuna differenza, in effetti. Non sono forse fatti della stessa sostanza?
No, la mia strega l’anima la tiene per sé, e la porta in palmo di mano, alta, come una fiaccola nel buio.
Lei il divino lo ha trovato dentro, e lo conosce. Pertanto non vi è diavolo, né dio, che possa tentarla e raggirarla, che possa allungare le mani su di lei e afferrarla.
Diavolo o dio, cadranno dinanzi a lei. Come inutili presenze senza senso né valore.
Davanti ai suoi occhi pieni di luce,
diavolo e dio giaceranno,
prostrati e sconfitti.

***

No, non è un elogio all’ego divinizzato. È una celebrazione della libertà, dell’indipendenza, dell’anima che brilla di luce propria.
Perché io amo le streghe libere, quelle che non si sottomettono a nessuno. Quelle che la forza la trovano dentro, e quando vengono buttate tra le fiamme del rogo hanno la sfacciataggine di rinascere dalle proprie ceneri.
Che spudorate, piccole insolenti, queste streghe.
Più tenti di piegarle, più alzano la schiena e la testa.
Più tenti di zittirle, più gridano forte.
Più tenti di raggirarle, più di guardano beffarde.
Farai meglio a lasciarle perdere, dio o diavolo che tu sia. Torna fra tue le nuvole o le tue fiamme.
La strega cammina su terre libere,
e a te, carceriere,
queste terre sono interdette.

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