Nel tentare di descrivere la libertà della strega, il suo essere affrancata, indipendente ed emancipata, quest’ultima parola in particolare ha attirato la mia attenzione. Così ho cercato il suo significato etimologico e ho scoperto che appartiene più che mai alla donna libera e a maggior ragione alla strega, tanto del passato quanto del presente.
Emancipare deriva dal latino emancipàre ed è composto da e, ovvero “fuori di”, e mancipium, che significa “dominio, proprietà, cosa che è nel nostro legittimo possesso”. A sua volta, mancipium è composto da manus, “mano”, a significare “padronanza”, e cipere, forma indebolita di càpere, “prendere”. La parola viene usata anche per definire coloro che sono sotto il dominio o la padronanza di qualcuno, come gli schiavi o i servitori.
Una donna emancipata, pertanto, è colei che ha abbandonato o si è tratta fuori da qualsivoglia dominio o padronanza. Non appartiene ad altri che a se stessa, è fuori da qualsiasi condizione di possesso o controllo da parte di altri – in particolare di un uomo – nessuna mano può afferrarla, né tantomeno asservirla.
Di certo, ogni donna dovrebbe emanciparsi, per quanto purtroppo molte non riescano a farlo, o semplicemente non vogliono – perché trovano in questa condizione una propria ragion d’essere, cosa assai triste che dovrebbe essere relegata al passato. A maggior ragione l’emancipazione, o l’atto di liberarsi da ogni dominio, non è solo una condizione imprescindibile della strega, ma è anche ciò che lei dovrebbe insegnare alle altre, ogni giorno, attraverso il potere delle parole e del loro significato, e soprattutto attraverso la propria esperienza e il proprio esempio.
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