sabato 16 novembre 2024

Le streghe topini

Un tale dell’Alpe di Sant’Antonio si era fidanzato con una ragazza che abitava con la mamma, in Piritano. La sera, andava spesso a trovarla. Tuttavia alcuni suoi amici lo sconsigliavano di frequentare quella casa: “Stai attento che quella ragazza è una strega!”, gli dicevano. “Ma che dite! Non ci credo! Io le voglio bene!”. “Se non ci credi – insistevano gli altri – perché non provi ad andarci di venerdì?”.
In effetti, il venerdì sera egli non andava mai dalla fidanzata, perché questa, quando per un motivo, quando per l’altro, diceva di non poterlo ricevere. Insospettito, un venerdì sera il ragazzo decise di fare la prova: “Voglio proprio vedere se è vero quello che dicono!” Così, appena ebbe finito di cenare, partì per Piritano.
“Perché sei venuto stasera? Ti avevo detto che non potevo!”, gli disse la fidanzata con tono seccato, quando lo vide. “Beh, scusami! Avevo tanta voglia di vederti; ormai sono qui, dai! Fammi entrare!”.
Quasi indispettita la ragazza lo fece accomodare in cucina; egli si sedette vicino al tavolo, mentre lei si sistemò a fianco della madre su un divanetto; dopo un po’ le due donne si addormentarono, contagiando anche il giovane, che scivolò in uno scomodo dormiveglia; ciò non gli impedì però di vedere, pochi minuti dopo, la vecchia alzarsi e ungere con qualche cosa se stessa e la figlia, e poi sedersi nuovamente. Ad un tratto, dalla bocca delle due donne uscirono due topini, che saltarono per terra e in breve scomparvero. “Ho capito tutto – pensò – è vero, sono due streghe, è meglio che torni a casa
”.

È più che comprensibile che il giovane di questa leggenda, come quelli di altre leggende simili, scelga di allontanarsi dalle due streghe e di tornare a casa propria. Del resto, non è da tutti accettare che la propria fidanzata sia una strega, e appartenga quindi non solamente alla dimensione tangibile, ma anche a quella invisibile, nella quale è possibile tramutarsi in animale e scomparire in breve tempo, oppure involarsi su per la cappa del camino a cavallo di una scopa. Il giovane non è all’altezza della situazione, pertanto se ne allontana. Scegliendo di dare ascolto ai maldicenti, tradisce la fiducia della strega, e si accontenta di una vita normale e comune.

La leggenda rivela anche che uno dei giorni delle streghe – insieme al sabato e al giovedì, più diffusi nella tradizione – è il venerdì.

***

La testimonianza orale è stata raccolta all’Alpe di Sant’Antonio nel 1993, narrata da O. G., di 74 anni. È contenuta in Paolo Fantozzi, Storie e leggende della Garfagnana, Apice Libri, Sesto Fiorentino, 2024, pagg. 242-243.

Nessun commento:

Posta un commento