“Un contadino di Sillicagnana si accorse che sua moglie usciva di casa mentre lui dormiva. Una notte decise di spiarla mentre lei si trovava in cucina. Vide che si era spogliata e si cospargeva il corpo con una sostanza oleosa. Poi all’improvviso si trasformò in asino e uscì di casa. Il marito capì subito che aveva a che fare con le Streghe e corse dietro l’animale finché non lo acciuffò con una corda. Poi lo ricondusse verso casa e lo costrinse a portare enormi sacchi di letame nei campi per tutta la notte. Al mattino la donna aveva tutte le ossa indolenzite, e soprattutto, non abbandonò più il letto di notte.”
La storia contiene, oltre al tema ricorrente della trasformazione della strega in animale, animale che rispecchia la sua intima natura spirituale, anche l’oppressione che il maschio patriarcale ha sempre riservato alla donna libera e indipendente. La strega lascia il marito a dormire, e trasformata in asino si ricongiunge alle sue sorelle-animali per partecipare al loro sabba, fatto di festeggiamenti e libertà, ma il marito, scoperto il suo segreto, la umilia, la costringe al lavoro forzato, e da quel momento in poi fa in modo che lei non abbandoni più la casa.
La strega è costretta a sacrificare se stessa per diventare una donna normale – che tuttavia, normale non è, né per sua fortuna sarà mai.
La leggenda è stata raccolta oralmente durante il corso Unidel nel 1994 da Paolo Fantozzi, ed è contenuta nel suo libro Storie e leggende della Garfagnana, Apice Libri, Sesto Fiorentino, 2024, pagg. 237-238.
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