Una leggenda che si racconta in Valle Antrona narra di un aitante giovane che si era innamorato di una bella ragazza bionda di Seppiana, e ogni sera lasciava il suo paese per andare a trovarla.
“Una notte, passando per una viottola in mezzo ai campi e proprio dinnanzi ad un vecchio casamento disabitato che si diceva dimora delle streghe, ecco un bellissimo gatto fulvo, con due occhi fosforescenti sbarrargli la via; egli, infastidito, gli dà una legnata sul capo e fugge spaventato ché il miagolio del felino ferito pareva un gemito umano. Arrivato a Seppiana trova la sua bella colla testa fasciata; le chiede che cosa fosse successo e la ragazza si schermisce dal rispondere. Pieno di sospetti le narra il fatto del gatto e la vede impallidire, poi ode un miagolio che pareva un lamento umano. Inorridito l’innamorato fuggì come un pazzo e l’amore per la strega, che vagava di notte assumendo forma di gatto, si cambiò in terrore.”
La leggenda è riportata da Ida Braggio Del Longo in Piccolo Mondo Ossolano, Domodossola, 1949, ed è contenuta in Paolo Crosa Lenz, Leggende delle Alpi. Il mondo fantastico in Val d’Ossola, Edizioni Grossi – Domodossola, 2012, pagg. 190-191.
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