“Un ragazzo della Val Quarazza aveva una fidanzata, ma poi l’ha lasciata e ne ha sposata un’altra. Una mattina presto mentre tornava a casa dopo che era stato dalla nuova fidanzata, è arrivato in un punto un po’ brutto del sentiero e ha visto un tremendo montone. Questo montone non lo lasciava passare e cercava di buttarlo giù nel burrone. Lui l’ha preso nelle corna e pensava: “Ma cosa sarà questo?” E aveva paura che era una strega.
E pensava: “Adesso lo tengo così fino al suono dell’Ave Maria e se è vero quello che dicono le nostre mamme, dopo l’Ave Maria dovrà scappare”. Quando è suonata l’Ave Maria quel ragazzo si è trovato in mano le trecce della sua vecchia fidanzata, che era una strega.”
La testimonianza orale, dal titolo La strega di Val Quarazza, è contenuta in Paolo Crosa Lenz, Leggende delle Alpi. Il mondo fantastico in Val d’Ossola, Edizioni Grossi – Domodossola, 2012, pag. 171.
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