domenica 6 ottobre 2024

La Strega della Parola

La strega della parola tiene fra le dita una lunga e vaporosa penna d’oca, intinge il pennino, e scrive. Oppure fa scorrere la punta della sua penna a sfera su un foglio di carta bianco, e scrive. Oppure ancora non scrive affatto, ma pronuncia, canta, bisbiglia. Sogna, ascolta, e comunica con intenzione e presenza la parola di potere.
La strega della parola fila, come da una matassa invisibile, parole vive e vibranti. Attinge dentro di sé, e attraverso la comunicazione ispirata, crea magia. Magia scritta, magia pronunciata, magia cantata.
Le parole hanno potere, una strega della parola lo sa, e al loro potere unisce il proprio. Per questo le parole di una strega della parola sono potenti.
Lei le ama, le studia, le scompone e ricompone, ascolta cosa hanno da dirle. Conosce la loro origine e il loro reale significato, per questo sa usarle nel modo giusto.

La strega della parola è poeta, cantastorie, scrittrice, divulgatrice, oppure nulla di tutto ciò. Ma quando pratica la stregoneria della parola, porta cambiamento.

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Pratico la magia della parola, come amo chiamarla, da tempo, ma non conoscevo nulla dell’esistenza – molto recente a dire il vero – della cosiddetta strega della parola, o strega delle parole, da word witch, che pratica la cosiddetta stregoneria della parola, da word witchery. Per quanto sia una figura nata da pochi anni e graviti in una sfera estremamente personale, intima e unica per ognuna, mi ha richiamata con forza, poiché dava nome a ciò che – a mio modo – già conoscevo e facevo. Mi sono riconosciuta, e in un istante ci siamo appartenute.
Ho cercato qualcuno che ne parlasse – ho immediatamente tralasciato le poche che ne hanno già fatto una forma di commercio – e mi sono soffermata su ciò che ne ha scritto l’autrice Jade Eby, della quale ho tradotto e trascritto alcune frasi in cui spiega la sua visione e interpretazione personali della word witchery:

(…) posso indicare centinaia di scrittrici, attiviste e studiose che potrebbero essere considerate streghe della parola. Erano donne che usavano il potere della scrittura per fare la differenza. Hanno intenzionalmente alchimizzato idee, emozioni e conoscenze in un’unica narrazione coerente.
Oggi, “con gli attuali progressi tecnologici, le streghe della parola sono ovunque.

Come apprendista strega della parola (…) ho dedicato ore alla scrittura e alla riflessione su cosa significhi per me questo titolo e ho imparato che la risposta alla mia domanda è fortemente influenzata dal modo in cui io ne ho sperimentato la magia. (…) È stato nello studio di tante guide, insegnanti e mentori straordinari che ho imparato ad apprezzare il modo in cui le streghe della parola operano in infiniti modi diversi.

Una strega della parola è “qualcuno che mette intenzione, energia e convinzione nelle parole a cui dà vita”, “qualcuno che può utilizzare le parole come veicolo per produrre cambiamento, rivelazione, espressione e creazione di significati”, “qualcuno che studia l’arte delle parole, per chiedere meglio ciò di cui abbiamo bisogno o che vogliamo per questo mondo”, “qualcuno che usa le parole come parte di una preghiera, di una speranza, un grido di aiuto, una ragione per restare in vita”, “qualcuno con una profonda connessione spirituale con il linguaggio e le storie”, “qualcuno che scrive per apportare un cambiamento, grande o piccolo”, “qualcuno che scrive per preservare i segreti, la verità e la storia del nostro popolo”.

(…) il denominatore comune è che le loro parole sono magiche. Le loro parole hanno creato cambiamenti nelle vite degli altri. Le loro parole sono state usate per combattere le ingiustizie.

(…) solo tu saprai cosa significa veramente incarnare la magia delle parole quando la sperimenterai in prima persona.” (1)

A queste profonde definizioni, che condivido completamente, mi sento di aggiungere ciò che è per me la strega della parola.
È colei che si pone in ascolto della propria anima, e lascia fluire la sua voce, trasmettendola attraverso la parola. Così tocca il cuore, induce a riflettere o a reagire, scuote, risveglia o commuove. Trasforma.

La magia o stregoneria della parola è dunque un’arte nella quale le parole, nel loro più antico e pieno significato, vengono utilizzate con consapevolezza e potere per portare un cambiamento, dentro di sé, o intorno a sé.
Le parole possono essere scritte, impresse, incise, disegnate, pronunciate, ripetute, cantate, con intenzione e presenza, e quindi lasciate andare. In una dimensione invisibile, le eco sottili delle parole co-creeranno il mutamento, la trasformazione, l’alchimia.
E se non vi sono impedimenti maggiori a dissolverle, si realizzeranno, come detta la loro natura.

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Simile alla strega della parola può considerarsi la cosiddetta strega di letteratura o strega letterata, da literary witch, come l’autrice Taisia Kitaisaia ha definito alcune grandi letterate passate e contemporanee che attraverso le loro opere hanno smosso gli animi e scritto la storia. Tuttavia credo che non sia necessario essere delle acclamate letterate per praticare la magia o stregoneria della parola, e dunque per essere delle streghe della parola.
Le parole hanno potere e vita propri, e sono alla portata di tutte. Non importa se sono pubblicate, celebrate, decantate, oppure solo sussurrate segretamente al lume di una candela.
Chi le usa in modo consapevole ed efficace realizza il loro potere. E questo è ciò che fa una strega della parola.

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Piccola novità
Accogliendo e praticando questa arte e unendola alla mia creatività, sto creando qualcosa di semplice eppure ispirante e, per me, entusiasmante. Nel corso del tempo proporrò alcuni brevi scritti, riflessioni e pratiche dedicati alla word witchery che, chi sarà interessata o interessato, potrà svolgere insieme o in solitaria. Nuovi sentieri si stanno tracciando, e porteranno tanta bellezza.

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Note:

1. Le citazioni sono state liberamente tratte e tradotte dal sito web di Jade Eby

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