giovedì 17 ottobre 2024

La Bufonetta, o la strega calabrone

Una delle tradizioni più radicate della stregoneria è quella secondo cui le streghe, dopo aver addormentato il corpo – probabilmente con l’uso di unguenti a base di sostanze psicotrope – volassero via in spirito. Si credeva che lo spirito di una strega uscisse dalla bocca aperta, e talvolta lo facesse con certe sembianze, come quella del calabrone, della mosca, o quella del topolino. In particolare il bufone – il calabrone – era l’insetto che più si prestava a rappresentare l’anima delle streghe che, uscita dal corpo, si recava al sabba.

martedì 15 ottobre 2024

La strega che cavalca la capra

La tradizione vuole che le streghe cavalcassero diversi tipi di animali nei loro voli notturni, nei quali si identificavano a tal punto da riuscire, secondo certi racconti e testimonianze, a prenderne le sembianze. Uno degli animali più vicini alle streghe è senza dubbio la capra. Non tanto il caprone nero che incarnava lo spirito selvaggio della natura – che poi divenne il diavolo cristiano – e che guidava i sabba notturni, ma la capra come alleata, compagna e spirito animale che certe streghe si credeva avessero. Come narra, fra le tante, anche questa leggenda toscana.

domenica 6 ottobre 2024

La Strega della Parola

La strega della parola tiene fra le dita una lunga e vaporosa penna d’oca, intinge il pennino, e scrive. Oppure fa scorrere la punta della sua penna a sfera su un foglio di carta bianco, e scrive. Oppure ancora non scrive affatto, ma pronuncia, canta, bisbiglia. Sogna, ascolta, e comunica con intenzione e presenza la parola di potere.
La strega della parola fila, come da una matassa invisibile, parole vive e vibranti. Attinge dentro di sé, e attraverso la comunicazione ispirata, crea magia. Magia scritta, magia pronunciata, magia cantata.